14 novembre 2019
14 nov 2019

Incontro dei Superiori delle Entità – rapporto 4

di  Zeferino Policarpo, scj

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2019-11-14

I superiori delle Entità hanno vissuto questo giorno con il tema: Sul cammino sempre nuovo del discepolato. P. Artur Sanecki ha presieduto l’Eucaristia e guidato il lavoro di questo giorno. Nel pensiero che ha condiviso all’inizio dei lavori, ha preso in considerazione la domanda del vangelo di oggi: “quando verrà il regno di Dio?” Il Regno è già in mezzo a noi, quindi non dovremmo preoccuparci del futuro, con previsioni su quando sarà … La nostra preoccupazione deve essere quella di accogliere oggi il Regno, di partire continuamente da Cristo e di intraprendere un percorso generoso al servizio delle persone del nostro tempo, lasciando sempre la strada aperta per il lavoro di domani.

I superiori delle Entità hanno dedicato la giornata allo studio dei temi della formazione e della pastorale giovanile.

P. Léopold ha introdotto il tema della formazione, riprendendo il numero 14 dell’ultimo Capitolo generale: “Con votazione formale, il Capitolo ha ribadito quanto detto nello scorso Capitolo Generale: «Per favorire la dimensione internazionale nella formazione iniziale, si studi l’organizzazione stabile dello scambio di studenti, creando in ogni scolasticato posti destinati a giovani religiosi di altre Entità. Il Governo generale dovrà svolgere un ruolo di coordinamento di questi scambi, in dialogo con le Entità interessate”.

Dalla condivisione e dal dibattito in aula, sono emersi i seguenti aspetti:

– L’invio di confratelli per la formazione internazionale chiede di tener conto del Progetto Apostolico dell’Entità e non deve in alcun modo contemplare progetti personali;

– È necessario chiarire il tipo di progetto di formazione, la durata della permanenza, la formazione, le vacanze, il servizio pastorale, ecc …;

– Deve avere una persona di riferimento (che può essere il Superiore dell’Entità) che accompagna, visita e dialoga con i confratelli in formazione all’estero;

– Si raccomanda che ci sia un accordo scritto tra le Entità coinvolte;

– Negli scrutini, prendere in considerazione la valutazione dell’équipe formativa della Entità in cui i religiosi vivono la loro formazione;

– Considerare il profilo del confratello da inviare, tenendo presente che non tutti sono adatti per un’esperienza di formazione internazionale.

– Fare attenzione alla cultura e all’inculturazione delle persone;

– Considerare attentamente le implicazioni e i costi economici;

– Concedere il tempo necessario per l’apprendimento della lingua, prima di iniziare gli studi.

– Rispettare le procedure necessarie per ottenere il visto e il permesso di soggiorno in un paese straniero.

Ma la domanda fondamentale posta dal Capitolo Generale: qual è il ruolo del Governo Generale nel coordinamento di questi progetti di formazione internazionale, non ha trovato una risposta chiara. In effetti, la questione della circolazione delle persone tra le Entità è più direttamente una questione che riguarda i superiori ed eventualmente le aree geoculturali. Tuttavia, si conclude che il Governo Generale deve essere informato su questi progetti di formazione internazionale, deve incoraggiarli e accompagnarli come uno degli aspetti della sua missione di animare la vita della Congregazione, in linea con il sint unum. Il coordinamento può essere svolto dai superiori, da uno dei formatori nominati per questa missione o da un coordinatore dell’area geoculturale, scelto dai superiori.

I superiori delle Entità hanno dedicato il pomeriggio alla riflessione sulla pastorale giovanile a partire dall’input lanciato da P. Levi, coordinatore di questo settore della pastorale.

A livello di Congregazione ci sono alcune difficoltà nel lavorare con i giovani: laicità e mancanza d’identità dei giovani, assenza di coinvolgimento di tutti i confratelli, sovraccarico di attività dei confratelli responsabili di questo lavoro, la questione degli abusi sessuali che in certe regioni del mondo ha lasciato un clima di sfiducia reciproca. Nonostante questo, la Congregazione ha attorno a sé molti giovani nelle varie Entità e vengono promosse varie iniziative regionali e internazionali di grande utilità pastorale: Missione Dehoniana Giovanile (America Latina), Incontro dei Delegati della Pastorale Giovanile e Vocazionale (Europa), pastorale universitaria, progetti di volontariato missionario (MyMission, ad esempio).

Sono nate anche alcune proposte, già in uso in alcune regioni della Congregazione, che possono assumere un carattere più universale: preghiera per le vocazioni, uso di Internet e altre tecnologie di comunicazione, necessità di persone dedicate a tempo pieno alla pastorale giovanile, migliore coordinamento internazionale, maggiore impegno nella pastorale universitaria e accompagnamento delle famiglie.

La prossima Giornata Mondiale della Gioventù, a Lisbona nel 2022, può essere un momento importante per collegare a livello di Congregazione i giovani dehoniani e i religiosi che lavorano con loro. La Provincia portoghese è pronta a promuovere e ospitare questo evento.

La giornata si è conclusa con la presentazione di due nuove missioni della Congregazione: la fondazione della presenza dehoniana in Colombia e la creazione di una nuova comunità in Olanda. Il progetto di Colombia è in fase avanzata di preparazione e presto i confratelli destinati a questa missione si incontreranno a Quito (Ecuador) per conoscersi, rafforzare i rapporti fraterni e studiare la lingua. Si prevede di iniziare la missione a Bogotà a metà anno 2020. Nel frattempo, si pensa già ad un altro gruppo di confratelli per un’altra comunità nella capitale colombiana.

Per quanto riguarda il progetto olandese, potrebbe iniziare a medio termine e ha il sostegno dei confratelli della Confederazione dei Paesi Bassi e delle Fiandre.

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