04 giugno 2020
04 giu 2020

La nostra vita dehoniana

di  Levi Ferreira

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2020-06-04aLa pandemia ha imposto un ritmo diverso a tutti noi. Ci ha costretti a cambiare le nostre abitudini e persino a rivedere le “manie” che in un certo senso ci condizionano. Ci ha anche portato a confrontarci più intensamente con noi stessi e con coloro con cui viviamo. Indubbiamente, l’ambiente comunitario e familiare non sarà più quello di prima.

Qui in Curia generale e nel Collegio si è rinunciato ai raduni internazionali e ed alcune attività di tutta la comunità. Abbiamo mantenuto la celebrazione eucaristica comunitaria, adattando la nostra cappella alle norme del distanziamento e impegnandoci a creare un’atmosfera sana e serena, in tempo di quarantena.  C’è stato più dialogo durante i pasti, perché eravamo in meno seduti allo stesso tavolo. Il momento è stato ideale per tutti per prendere la parola e condividere il proprio mondo.

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È stato anche un tempo favorevole, un Kairós per la visita canonica del Superiore Generale alla comunità di Roma II, che è avvenuta dai primi vespri della domenica 10 maggio alla concelebrazione eucaristica della festa dell’Ascensione. Oltre all’incontro personale con ciascuno dei confratelli, nelle due settimane, abbiamo vissuto anche 6 incontri, nei gruppi, per condividere idee e suggerimenti sulla base dei temi della lettera programmatica del Governo Generale 2018-2024.

A conclusione di questa visita fraterna, il Superiore Generale ha comunicato sulla quantità di cose positive ricevute durante i colloqui. Non sono stati incontri per sollevare problemi, ma per promuovere la vita e l’ottimismo, affinché ogni confratello si senta chiamato a costruire nella comunità un’atmosfera di incontro e di condivisione, la  ‘cultura della visitazione’.

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Un altro momento unico è stata la festa di Pentecoste, preceduta dalla verifica del progetto comunitario di questo anno e dalla veglia di preghiera della vigilia.

P. Stefan Tertünte ha presieduto la Santa Messa, nel giorno in cui veniva festeggiato dalla comunità il suo 25° di ordinazione sacerdotale  Nell’omelia ha parlato di partecipazione, parola che è presente nelle nostre Costituzioni.

“Chi legge o solo sfoglia la nostra Regola di vita, magari sarà sorpreso vedere quante volte si usa la parola partecipazione: Dicono che partecipiamo all’opera della riconciliazione; Partecipiamo alla missione della Chiesa; Partecipiamo alla costruzione di un’umanità nuova; partecipiamo all’opera comune di tutta la Congregazione; partecipiamo dell’unico pane; partecipiamo all’attività dello Spirito; e molte altre citazioni sarebbero possibili. Per la nostra regola di vita, la partecipazione è uno dei modi privilegiati per relazionarsi”.

Ciò che questo termine descrive, coincide con quello che abbiamo sperimentato nella nostra comunità negli ultimi mesi. Nel Cuore di Gesù,

 

 

 

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