01 dicembre 2021
01 dic 2021

La fatica compassionevole

La fatica compassionevole
La Provincia BRE ha tenuto un incontro di formazione permanente per i religiosi con il tema: "La fatica compassionevole. La sindrome del burnout e l'esaurimento dei religiosi di oggi".
di  Fernanda Melo
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La Provincia di Brasile Recife ha tenuto dal 9 all’11 novembre un incontro di formazione permanente per i religiosi della Congregazione con il tema: “La fatica compassionevole. La sindrome del burnout e l’esaurimento dei religiosi di oggi“.

L’incontro ha avuto luogo nella sede provinciale di Recife ed è stato facilitato dallo psicologo Adalto Chitolina che ha parlato con il nostro team di comunicazione:

1) Qual è l’importanza di questo tipo di riunione per la Chiesa?

Si sa che in tutte le attività professionali c’è un costante riciclaggio. Per alcune professioni è necessario un approfondimento intellettuale; per altre, una formazione più aggiornata per svolgere meglio il proprio lavoro. Nel nostro caso, la Chiesa, questi momenti di Formazione permanente diventano un’occasione per riflettere e guardare se stessi. Come altre attività, anche la nostra è sempre incentrata sulla cura degli altri. Il sacerdote è sempre cercato come punto di sollievo dalla tensione dei problemi della vita che la gente sta affrontando. Ma ha anche bisogno di prendersi cura di se stesso. Un altro aspetto è il fatto dell’incontro tra uguali. Nella sua attività parrocchiale o pastorale, di solito è solo, o al massimo con un collega. Stare con un gruppo più vasto, dove si condivide la vita, le sfide, le gioie, le preoccupazioni, i successi e le difficoltà, è sempre un’occasione favorevole per guardare anche se stessi.

2) Cosa rivela questo tema a tutta la Chiesa?

Sarei più enfatico nell’affermare: questo tema “espone” una delle nostre realtà. Ci stiamo esaurendo fisicamente, psichicamente e spiritualmente. Spinti dal bisogno di aiutare, ci allontaniamo da noi stessi ed entriamo nella ” ruotine vivente ” dell’attivismo senza esserne consapevoli. La stragrande maggioranza dei sacerdoti è molto vicina alla sindrome del burnout, non perché lo voglia, ma per l’eccessiva dedizione e devozione alle proprie attività.

Cresce la percezione di quanti agiscono in modo eccessivo, e con un forte spirito di impegno evangelico, ma senza un’anima! C’è una dedizione evidente, ma c’è anche un grido che sale dal profondo dell’anima di questi uomini, chiedendo aiuto. E se non ascoltiamo questo grido, corriamo il rischio di vedere materializzarsi il disastro annunciato. Ne sono la prova i suicidi di sacerdoti che si sono verificati, nove solo nel 2021!

Quando il lavoro diventa la motivazione della vita di un sacerdote, di un religioso, è come se fosse suonato il campanello d’allarme. Ogni ricerca eccessiva di qualcosa indica un possibile modo per sfuggire o compensare le carenze. E l’attivismo va in questa direzione.

Guardare questo argomento, quindi, finisce per essere un confronto con la realtà della grande maggioranza di noi.

 

Anche il Superiore della Provincia BRE, P. Josemar Joaquim de Lima, scj, ha sottolineato l’importanza di questo tipo di incontro e di questo tema a livello provinciale:

Come religiosi, cerchiamo di avere un programma annuale di incontri affinché siano uno spazio di condivisione, di costruzione, di convivenza e di spiritualità. Momenti come questi, oltre ad unirci, ci aiutano a percorrere un cammino che permette a tutti una crescita umana e spirituale.

Il governo provinciale ha pensato e costruito questo tema come una forma di prevenzione per i nostri sacerdoti. Per darci un’idea della necessità di discutere questo tema, solo quest’anno, in Brasile, nove sacerdoti si sono tolti la vita. Altri mostrano ancora una grande stanchezza e mancanza di motivazione durante il viaggio, e altri ancora, una tendenza all’isolamento. Conoscere questo argomento ci aiuta a fare un percorso e a guardare noi stessi, evitando di dare motivi per cui questa sindrome si sviluppa in ognuno di noi. Infine, questo incontro ci ha permesso di vedere cosa possiamo fare per avere una vita più sana mentalmente e spiritualmente.

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