13 febbraio 2018
13 feb 2018

Il giorno della riparazione

di  Juan José Arnaiz Ecker, scj
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Cristo-in-orto

Il 3 dicembre 1974 l’allora Prefetto della Sacra Congregazione per il Culto Divino, Card. James Robert Knox, e l’arcivescovo Annibale Bugnini, segretario, firmano il Decreto con cui entrava ufficialmente in vigore il Calendario proprio della Congregazione del Sacerdoti del Sacro Cuore (Prot. n. 2207/74). Nel decreto viene stabilita la memoria facoltativa, per il martedì precedente al mercoledì delle Ceneri, titolata “Gesù Cristo orante nell’orto del Getsemani”.

Anzitutto, questa memoria ha come scopo consegnarci e ricordarci il modello di preghiera dei dehoniani. Scriveva p. Dehon nel suo Direttorio spirituale:

“…Gesù, specialmente nel giardino degli olivi, ove prega nella solitudine e nel raccoglimento. Gesù prega con rispetto: Fu esaudito per la sua pietà (Eb 5,7); prega con ardore: Con forti grida (Eb 5,7); prega con commozione, con lacrime, con compunzione: Padre mio, …non come voglio io, ma come vuoi tu! (Mt 26,39). Prega con perseveranza. Nel Getsemani, per ben tre volte, ricomincia la medesima preghiera” (DSP 122).

Portico del tempo di Quaresima, che prepara alla grande festa della Pasqua del Signore, ci prepara ad assumere con rinnovata forza la grande sfida della preghiera, veicolo di comunione e di vita nuova nel cuore del nostro Dio. Ci auguriamo che questa memoria ci faccia progredire in questo campo spirituale.

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