Riassunto
Questo articolo analizza lo spettacolare ribaltamento dall’entusiasmo alla rabbia nell’episodio di Nazaret (Lc 4,16-30) attraverso la teoria delle emozioni di Sara Ahmed. Esso contrappone due forme di speranza: la speranza possessiva e locale dei Nazareni, che reclamano un privilegio identitario (“fa’ qui”), e la speranza profetica di Gesù, che è decentrata e orienta la grazia verso gli stranieri (Sarepta, Naaman). Mobilitando i concetti di economie affettive e di segni “appiccicosi” (sticky), l’articolo mostra come la stessa dinamica che aggrega il “noi” tramite l’ammirazione (vv. 14-22a) si incrina e si tramuta in rabbia quando la grazia si sposta (vv. 22b-27), portando alla materializzazione del confine attraverso l’espulsione (vv. 28-29). Il gesto finale di Gesù – “egli, passando in mezzo a loro” (v. 30) – è interpretato come un atto performativo che scolla la speranza dagli attaccamenti identitari, ristabilisce la mobilità e riapre lo spazio, affermando che il Vangelo non conferma le appartenenze, ma le converte in passaggi e in ospitalità.
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JH07 Économie affective de l’espérance à Nazareth- GB Wabo




