02 novembre 2022
02 nov 2022

Incontrare i giovani di oggi

Incontrare i giovani di oggi
150 anni dalla fondazione del Patronato Saint-Joseph a Saint-Quentin da parte di P. Dehon.
di  Joseph Famerée, scj
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Su proposta del nostro Padre Generale, è stata organizzata a Saint-Quentin una giornata di riflessione e di scambio in occasione del 150° anniversario della fondazione del Patronato Saint-Joseph da parte di Padre Dehon (1872-2022). Questo colloquio “Incontrare i giovani d’oggi” si è svolto nei locali del Collège Saint-Jean e La Croix, lo stesso dove la nostra Congregazione è stata fondata il 28 giugno 1878, un anno dopo l’Istituzione Saint-Jean. Erano presenti il Vescovo, il Sottoprefetto, la Direttrice e altri membri della direzione di Saint-Jean e La Croix, oltre a diversi operatori della pastorale diocesana e parrocchiale, e una trentina di sacerdoti della Provincia dei Sacerdoti del Sacro Cuore dell’EUF. In totale eravamo una cinquantina di persone.

La giornata è iniziata con una relazione storica sul patronato di san Giuseppe, tenuta da p. Stefan Tertünte, Provinciale di Germania e già Direttore del Centro Studi Dehon di Roma. La relazione precisa e approfondita ha mostrato la portata e la diversità interna dell’Opera di San Giuseppe: non solo un oratorio, ma anche un circolo di lavoratori, con attività comuni (biblioteca, corale, cappella, palestra, cassa di risparmio, ecc.), il tutto sotto il patrocinio di un comitato di tutela. L’oratore ha anche insistito sul fatto che questa fondazione faceva parte del progetto sociale ed educativo globale di p. Dehon, un progetto olistico, si potrebbe dire, che mirava a educare tutte le dimensioni dell’essere umano.

È seguita la testimonianza di P. Levi dos Anjos Ferreira, Consigliere generale, dehoniano  brasiliano che ha lavorato in Germania dal 2003, soprattutto al Leoninum, il nostro collegio di Handrup. Ci ha raccontato la sua esperienza come cappellano in questa scuola. Non essendo un insegnante, si sentiva più libero di incontrare i giovani nelle attività scolastiche ed extrascolastiche e di incontrare gli insegnanti, senza dimenticare di coinvolgere i genitori in questa animazione pastorale. Questa situazione ha favorito anche l’ascolto degli alunni e scambi più approfonditi. La preoccupazione principale di p. Levi era quella di essere vicino ai giovani in più occasioni e di stabilire con loro un rapporto di fiducia.

Antonio Tejado Chamorro, consigliere provinciale EUF, ha condiviso con noi la sua esperienza come cappellano nazionale delle GIOC in Francia dal 2020. Egli accompagna i giovani che animano la GIOC (Goventù operaia cristiana). Il progetto della GIOC è quello di sentirsi protagonisti della trasformazione della società e della Chiesa. In questo processo, la revisione di vita (vedere, giudicare, agire) ha un ruolo essenziale: si tratta di lasciare che Cristo ispiri il nostro sguardo sulla realtà. Il diario dell’attivista ci permette anche di annotare le “perle” che arrivano dai nostri amici, in una prospettiva di apertura agli altri, e di essere un attore del movimento. La molla di questa è la fiducia nei giovani, mettendo in campo le loro capacità, chiamandoli e affidando loro delle responsabilità.

Al termine della mattinata, nella cappella del Collegio è stata celebrata l’Eucaristia in memoria del nostro Fondatore e in ringraziamento per tutti i confratelli EUF che celebrano un giubileo nel corso del 2022. Ha presieduto la celebrazione p. Bernard Groux, circondato da altri quattro rappresentanti di tutti i confratellli che celebrano il giubileo.

Dopo il pasto, la tavola rotonda è stata introdotta da padre Jean-Marie Petitclerc, SDB. Questa tavola rotonda ha permesso ai tre relatori della mattinata di interrogarsi a vicenda e di arricchire la propria testimonianza, rispondendo anche alle domande e alle osservazioni del pubblico.

Don Petitclerc ha poi presentato la propria esperienza di educatore professionale, soprattutto per i giovani in difficoltà: è importante agire contemporaneamente in tre ambiti: la famiglia, la scuola e la strada. Ha sottolineato che i “giovani” nella nostra società frammentata non formano una classe sociale, nel senso di un gruppo omogeneo, ma un gruppo di età. Tuttavia, tutti i giovani hanno dei punti concreti in comune: 1) ricercano la qualità e l’autenticità della relazione (primato dell’affettivo sull’istituzionale); 2) privilegiano il momento sulla durata (difficoltà a proiettarsi nel futuro)…

Alcuni punti di riferimento possono guidare l’educatore: essere a una giusta distanza dai giovani (né indifferenza né menefreghismo); ascoltare più che parlare in un’ottica di dialogo; essere adulti che credono e sperano nei giovani; amarli in una pedagogia dell’alleanza…

Questa giornata, organizzata in occasione del 150° anniversario del Patronato di San Giuseppe, ha anche mostrato (in)direttamente la fecondità di alcune intuizioni sociali e pedagogiche di don Dehon ancora oggi.

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