13 agosto 2016
13 ago 2016

La vita può e deve andare avanti

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Il consigliere generale, p. Stephen Huffstetter, è in visita con i dehoniani a Bahia de Caraquez, in Ecuador, una delle zone più colpite dal terremoto del 26 aprile. Ci scrive:

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Ho celebrato la messa festiva nella parrocchia di San Jorge. I dehoniani mi hanno invitato a presiedere l’Eucarestia e a tenere l’omelia. Ho detto qualche parola su come le nostre preghiere e i nostri pensieri siano stati rivolti a loro dopo il terremoto. La mia speranza e la mia preghiera è che questo tempo di difficoltà e disastro possa essere un momento nel quale testimoniare e far crescere la carità e la solidarietà. Le liturgie sono molto partecipate e vive, anche grazie alla musica. All’interno di una messa abbiamo celebrato due battesimi. La liturgia dei bambini è stata accompagnata da canti entusiasti e battito di mani. La cultura ecuadoregna è molto calorosa e affettuosa, piena di abbracci e saluti. Molte persone si sono messe in fila dopo la messa per avere una benedizione extra e individuale e alcune parole di incoraggiamento da parte dei loro pastori.

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Ho osservato una riunione di catechismo presso la parrocchia della Madonna della Misericordia. La parrocchia ha un gruppo Caritas molto attivo, impegnato nei confronti di chi ha bisogno attraverso numerosi progetti sociali, e quest’anno sono stati incredibilmente occupati. Bruno ha trascorso al servizio della parrocchia della Misericordia quasi 21 anni (e continua…).

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Un progetto attualmente in corso è quello delle mense per i poveri della parrocchia. In un luogo vicino al Sacro Cuore, alcune donne preparano quotidianamente dei pasti per i bambini della zona. La fame non è il principale problema in questa regione agricola, ma attraverso una buona alimentazione sono in grado di integrare ciò che manca.

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Talitha Kum (dal passaggio biblico “alzati e cammina”) è un progetto rivolto alla cura dei bambini con disabilità fisiche e mentali. Abbiamo parlato con dei giovani in sedia a rotelle e altri affetti da autismo o con la sindrome di Down. I piccoli capannoni metallici che fungono da aule, non sembrano adatti, ma l’amore e la cura che vi è all’interno è evidente, e questo fa la differenza.

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José Luis Angel, che insegna finanza all’ESIC di Madrid, era in città per incontrare coloro che hanno ricevuto prestiti di microcredito senza interessi. A Quito, le 60 persone che beneficiano del programma sono per lo più donne che gestiscono l’avvio di piccole imprese; qui a Bahia i prestiti sono andati a 90 agricoltori che hanno bisogno di denaro per acquistare cose essenziali come le sementi e i fertilizzanti, o per pagare l’affitto del terreno sul quale poter coltivare. Il programma si propone di aiutare a stabilire anche un regolare canale creditizio con le banche. Il progetto “Orbayu” è iniziato con il fornire il denaro occorrente per le sementi e dall’intenzione dei suoi aderenti di fare qualcosa di concreto nel campo della responsabilità sociale d’impresa. La parola “Orbayu” significa un filo resistente, lento e costante, che inizialmente non sembra molto importante, ma col passare del tempo, bagna il terreno e produce molta crescita. Un po’ di soldi nel posto giusto al momento giusto, possono fare un lungo percorso. Per ulteriori informazioni sul microcredito di queste iniziative, si può visitare il sito http://www.orbayu.org/.

Una sera abbiamo cenato con le Suore della Visitazione, che si sono trasferite nella casa del dehoniana Dormus Cordi dopo che il loro convento è stato distrutto. Dormus Cordi normalmente funge da centro per la pastorale giovanile. Sono rimasto deluso nell’apprendere che questo ministero è attualmente fermo, e spero di avere qualche novità nella mia prossima visita.

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P. Bruno ha caricato un camion di rifornimenti per la comunità della campagna (campo). Abbiamo viaggiato su strade di terra e ghiaia, come quelle che ho conosciuto nel periodo in cui lavoravo nella riserva del Sud Dakota. Abbiamo portato tavoli e piccole sedie per un programma di pre-scolarizzazione. Abbiamo consegnato un letto e un materasso per un anziano di oltre 95 anni. Abita in una casa tradizionale, di legno su palafitte, per mantenere una corrente di aria fredda al di sotto e per ridurre al minimo le bestioline che possono entrare. I giornali incollati sopra le crepe servono a fermare il vento. È una casa semplice di circa 9×9 mt, suddivisa in 4 stanze. Non ha l’acqua corrente. L’ospitalità è stata ottima, siamo stati accolti con un quarto di un cocomero a testa, caldi abbracci e un enorme sorriso.

Santa Maria, la piccola cappella che serve le 50 famiglie della zona, sorge accanto ad una scuola dove si stavano svolgendo delle lezioni. C’erano 19 bambini in classe. Una ragazza è arrivata in ritardo (cronico) perché deve camminare per sei chilometri ogni giorno per arrivare a scuola. Vicino alla comunità di Pajonal abbiamo camminato lungo la riva dell’oceano, molto bella e non ancora sviluppata. La gente qui non ama i grandi agglomerati, l’acquisto di grandi appezzamenti di terreno e la privatizzazione delle spiagge.

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Oltre ai miei incontri individuali con i membri del distretto, ho incontrato la comunità nel suo complesso per presentare il piano di sei anni del Consiglio Generale. Mi hanno chiesto dei nostri confratelli e dei nostri progetti in tutto il mondo. Sono pronti a contribuire, per quello che possono, alle esigenze della Congregazione e mi hanno chiesto che il Superiore Generale preghi per loro. Ancora una volta ho sentito forte la volontà di promuovere il distretto verso tutti gli altri dehoniani che possano essere disposti ad unirsi al loro ministero”.

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