29 ottobre 2025
29 ott 2025

Nove Punti Essenziali per Leggere l’Esortazione Dilexi Te di Papa Leone XIV

Il 4 ottobre 2025, festa di San Francesco d'Assisi, Papa Leone XIV ha firmato la pubblicazione della sua prima esortazione apostolica, Dilexi te, sull'amore per i poveri. Padre Michel Simo ci propone nove punti essenziali per la sua lettura.

di  Michel Simo Temgo, SCJ

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Di: Michel Simo Temgo, SCJ Tag: Dilexi te, poveri Nella festa di San Francesco d’Assisi, il 4 ottobre 2025, Papa Leone XIV ha pubblicato la sua prima esortazione apostolica, Dilexi te, un testo fondamentale dedicato all’amore per i poveri. Per guidare la lettura e l’assimilazione di questo documento essenziale, vi proponiamo qui nove punti essenziali.

  1. Dilexi Te,” sull’amore per i poveri, è il titolo della prima esortazione apostolica di Papa Leone XIV. Il titolo fa riferimento a un versetto del libro dell’Apocalisse: “Ti ho amato” (Ap 3, 9).
  2. Questa iniziativa è stata avviata da Papa Francesco e finalizzata dal suo successore, Papa Leone XIV. Si inserisce nel solco dell’esortazione Dilexit Nos sull’amore umano e divino di Cristo (DT 2-3). “Avendo ereditato questo progetto già ben avviato, sono lieto di farlo mio, aggiungendovi alcune riflessioni” (DT 3).
  3. La continuità è illustrata dal riferimento a San Francesco d’Assisi, evocato da Papa Leone XIV quando menziona la scelta del nome del suo predecessore (DT 6). Questa opzione per i poveri si inserisce in una tradizione cristiana bimillenaria, con un’attenzione particolare al Concilio Vaticano II, anche se i testi conciliari non ne fanno molta menzione.
  4. La povertà è un fenomeno multiforme: “la povertà di coloro che non hanno i mezzi per provvedere ai propri bisogni materiali, la povertà di coloro che sono socialmente emarginati e non hanno i mezzi per esprimere la propria dignità e il proprio potenziale, la povertà morale e spirituale, la povertà culturale, la povertà di coloro che si trovano in una situazione di debolezza o fragilità personale o sociale, la povertà di coloro che non hanno diritti, né spazio, né libertà” (DT 9).
  5. Da un punto di vista storico, Papa Leone XIV evoca non solo come l’opzione preferenziale per i poveri affondi le sue radici nelle Scritture, ma anche come essa prosegua negli scritti dei Padri della Chiesa e di diversi ordini e congregazioni religiose.
  6. Il testo dedica particolare attenzione alla Dottrina Sociale della Chiesa, ripercorrendo l’evoluzione del suo impegno verso i poveri dall’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII fino alla Caritas in Veritate di Papa Benedetto XVI. Affronta anche il contributo specifico dell’episcopato latinoamericano alla riflessione sul rapporto tra la Chiesa e i poveri.
  7. Un’attenzione particolare è riservata agli insegnamenti dei vescovi latinoamericani su questo argomento attraverso gli incontri di Medellín, Puebla, Santo Domingo e Aparecida. È da notare che l’incontro di Aparecida è stato l’ultimo al quale ha partecipato il Cardinale Bergoglio, dove ha svolto un ruolo notevole, essendo stato incaricato dai suoi pari di redigere le conclusioni dell’incontro. Papa Francesco si è ispirato a questo lavoro per pubblicare l’esortazione Evangelii Gaudium, considerata un documento fondamentale del suo pontificato. Il documento di Aparecida occupa quindi un posto importante nell’elaborazione di questa prima esortazione del Papa.
  8. L’evocazione di un tema del Concilio Vaticano II, “la Chiesa povera per i poveri.” L’11 settembre 1962, un mese prima dell’inizio del Vaticano II, Papa Giovanni XXIII pronunciò un messaggio intitolato Ecclesia Christi, lumen gentium (La Chiesa di Cristo, luce delle genti). In questo messaggio, il Pontefice espresse la sua visione della Chiesa come segue: “Di fronte ai Paesi sottosviluppati, la Chiesa si presenta tale qual è e vuol essere: la Chiesa di tutti, e particolarmente la Chiesa dei poveri.” Ciò significa che, data la situazione delle nazioni più povere, la Chiesa si presenta e vuole essere la Chiesa di tutti, in particolare la Chiesa dei poveri. La “Chiesa dei poveri” divenne un’espressione celebre durante e dopo il Vaticano II. Per la prima volta, Papa Giovanni XXIII “introdusse il tema della ‘Chiesa dei poveri’, un argomento che suscitò notevoli riflessioni e dibattiti all’interno dell’Aula, in particolare durante l’elaborazione della ‘Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo’, Gaudium et Spes.” Il gruppo informale chiamato “Gesù, la Chiesa e i poveri” durante il Vaticano II fu una risposta al desiderio di Papa Giovanni XXIII di giungere a una Chiesa dei poveri.
  9. Un aspetto essenziale sottolineato da Papa Leone XIV riguarda la necessità di un coinvolgimento personale nella trasformazione delle strutture di ingiustizia o di peccato. È in questa prospettiva che egli sottolinea l’importanza di quello che definisce un semplice gesto di aiuto e dell’elemosina, che, secondo Sant’Ambrogio, è il ristabilimento della giustizia, e non un gesto paternalistico: “attraverso questo semplice, molto personale e vicino gesto di aiuto, sarà possibile per quel povero sentire che le parole di Gesù sono rivolte a lui: ‘Ti ho amato’ (Ap 3, 9).” (DT 121)

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