Svoltasi presso il Centro Mons. Grison a Kisangani, questa sessione ha riunito un gruppo dinamico e diversificato di dieci scolastici provenienti da varie entità africane: cinque dalla Provincia del Camerun, due dalla Provincia del Congo, due dalla Provincia del Sud Africa e uno dal Distretto dell’Angola. La formazione ha offerto ai partecipanti un’opportunità di approfondimento teologico, riflessione personale, scambio interculturale e rinnovamento spirituale alla sequela del Padre Dehon. L’incontro ha messo in evidenza anche la dimensione dell’internazionalità, così come viene vissuta e alimentata nella zona africana, e la ricchezza della diversità culturale che la caratterizza, creando un ambiente di apprendimento unico e una maggiore coesione fraterna tra i partecipanti.
Insegnamenti
La sessione si è aperta con una riflessione del Padre Michel Mandey, SCJ, Superiore Provinciale del Congo, sulle sfide della vita religiosa nel mondo di oggi. Attribuendo valore alla sua esperienza pastorale e a contributi della psicologia, ha invitato i fratelli ad affrontare gli ostacoli interni ed esterni con coraggio, maturità e uno zelo rinnovato. Nei giorni 3 e 4 luglio, il Padre Célestin Tshimbundu, SCJ, ha presentato gli aspetti canonici della vita religiosa, offrendo un prezioso chiarimento sul quadro giuridico ecclesiale della professione religiosa. Il suo intervento ha permesso ai partecipanti di comprendere meglio i propri diritti, doveri e la portata spirituale del loro impegno per la vita.
Il tema dell’interculturalità e dell’internazionalità, affrontato il 7 luglio dal Padre Jean-Robert Limbaya, SCJ, ha assunto un rilievo particolare data la composizione internazionale del gruppo. Ha esortato i fratelli ad andare oltre la semplice tolleranza, tendendo verso una vera comunione interculturale ispirata dallo spirito di apertura e fraternità proprio della tradizione dehoniana. L’8 luglio, il Padre Ignace Tatsopa, SCJ, ha trattato l’impatto di internet e dei social network sulla vita religiosa, proponendo criteri concreti per un uso etico degli strumenti digitali, pur preservando il silenzio interiore e la coerenza della testimonianza personale.
Nei giorni 9 e 10 luglio, il Padre Olivier Bolombo, SCJ, ha animato una sessione intensa sulle dimensioni psico-religiose del vissuto dei voti. Ha sottolineato l’importanza della maturità affettiva, dell’integrazione emotiva e della resilienza psicologica per vivere i voti in modo autentico. Il suo approccio, fondato sulla psicologia pastorale e sulla teologia spirituale, ha profondamente toccato i partecipanti. L’11 luglio, il Padre Pontien Biajila, SCJ, ha guidato i fratelli alla riscoperta del carisma e della spiritualità dehoniana, invitandoli a immergersi nella spiritualità del Cuore, promossa da Padre Léon Dehon: una spiritualità di riparazione, impegno sociale e offerta di sé in unione con il Cuore di Cristo.
Il programma è proseguito il 14 e 15 luglio con una sessione guidata dal Padre Willy Samiay, SCJ, sulla vita consacrata in una società segnata da anti-valori. Ispirandosi al “Sì” della Vergine Maria, ha invitato i fratelli a vivere la loro vocazione con audacia, purezza di cuore e una fiducia incrollabile in Dio. Il 16 luglio, il Padre Modeste, SCJ, ha presentato una retrospettiva storica dettagliata su Padre Dehon e la fondazione della Congregazione, ricordando ai partecipanti l’eredità spirituale e la visione profetica del Fondatore.
Nei giorni 17 e 18 luglio, il Padre Jean-Claude, SCJ, ha presentato il modo di vivere i voti nello spirito dehoniano. Ha insistito sul fatto che povertà, castità e obbedienza non sono semplici discipline, ma espressioni di amore e libertà quando vissute alla luce del Vangelo. La sua riflessione ha invitato i partecipanti a interiorizzare i voti come cammini verso una più profonda unione con Cristo e una solidarietà concreta con i poveri. La sessione si è conclusa il 21 luglio a Kinshasa con una conferenza stimolante del Padre François Muway, SCJ, sul senso di appartenenza, la gestione responsabile e lo spirito di imprenditorialità. Ha incoraggiato i fratelli a diventare membri attivi e responsabili delle loro comunità e apostolati, capaci di iniziativa e leadership radicate nei valori evangelici.
Fraternità e tempo libero
Va sottolineato che, oltre ai contenuti teologici e pastorali, la sessione ha offerto preziosi momenti di fraternità e relax. Nei fine settimana, i fratelli hanno visitato parrocchie locali, condividendo con i fedeli e scoprendo la vitalità della Chiesa a Kisangani e Kinshasa. Questi incontri pastorali hanno rafforzato il loro senso della missione e li hanno messi in contatto con le realtà del ministero di prossimità. In uno spirito di festa e condivisione culturale, i partecipanti hanno anche goduto di un’uscita picnic a Kinshasa, occasione per scambi informali, musica e risate in un’atmosfera davvero familiare.
Soddisfazione dei partecipanti
I riscontri dei partecipanti sono stati unanimemente positivi. Hanno definito questa sessione un tempo di grazia, caratterizzato da un profondo arricchimento spirituale, una significativa crescita intellettuale e scoperte umane toccanti. L’accoglienza calorosa, la disponibilità dei formatori e l’atmosfera serena del Centro Mons. Grison hanno contribuito a creare un clima di fiducia e apertura. Diversi fratelli hanno espresso gratitudine per questa opportunità unica di incontrarsi oltre i confini e riflettere seriamente sul proprio impegno di vita all’interno della grande famiglia dehoniana mondiale.
In definitiva, questa sessione di formazione del 2025 in preparazione ai voti perpetui resterà un momento memorabile nella vita di questi giovani religiosi. Ha rafforzato la loro identità dehoniana, ravvivato la passione per la missione e li ha preparati spiritualmente e umanamente a pronunciare il loro “sì” definitivo. Tornando alle proprie entità e apostolati, portano con sé non solo conoscenze e strumenti, ma anche un’esperienza condivisa di vita comunitaria, di preghiera e di fraternità interculturale – veri segni di speranza per un mondo in profonda trasformazione.