Quest'altro articolo sulla speranza esplora la natura profonda della speranza cristiana a partire da San Paolo e l'appello a vivere il Giubileo come "pellegrini nella speranza, sostenendoci a vicenda."
Riassunto:
Questo articolo, intitolato “Vivere il Giubileo della Speranza” di Delio Ruiz, SCJ, esplora la natura profonda della speranza cristiana e l’appello a vivere il Giubileo come “pellegrini nella speranza, sostenuti l’uno dall’altro.” La riflessione si struttura attorno agli insegnamenti dell’apostolo Paolo, per il quale la speranza trascende una mera attitudine vitale o un animo di fronte alle tribolazioni; è fondamentalmente una Persona, Gesù Cristo (1 Tim 1:1). La speranza costituisce una delle virtù teologali, insieme alla fede e alla carità (1 Tess 1:3), essendo quest’ultima la maggiore, poiché chi ama “tutto spera” (1 Cor 13:13, 7). Paolo insegna che la speranza non solo si dirige a Dio, ma trova motivo anche nei fratelli e nelle sorelle nella fede (1 Tess 2:19-20), fungendo da corazza spirituale per affrontare le persecuzioni. Lungi dall’essere un ottimismo semplicistico, questa speranza si basa sull’esperienza interiore dell’amore di Dio effuso dallo Spirito Santo (Rom 5:5), rafforzandosi proprio nella sofferenza, che genera pazienza, fedeltà e, in ultima analisi, la speranza che non delude. Oltre a illuminare il cammino quotidiano e il destino finale del credente, la speranza cristiana abbraccia tutta la creazione che attende di essere liberata. Il secondo asse dell’articolo pone il Giubileo come un invito alla sinodalità e alla rifondazione della vita consacrata, vista come un pellegrinaggio in comunità dove ogni membro e la missione stessa agiscono come reciproci “punti di appoggio.” Questo impegno a camminare insieme nella speranza, nonostante la fragilità e la stanchezza, si allinea con lo spirito del Concilio Vaticano II, in particolare Gaudium et spes (GS 1), che esorta la Chiesa a essere solidale con le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dell’umanità, specialmente dei poveri. In ultima analisi, si conclude che vivere il Giubileo esige una “speranza del pastore” che confida nel potere curativo di Dio e riconosce la preghiera come il vero motore della missione.
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