18 ottobre 2021
18 ott 2021

Dehoniani in Mozambico: al servizio di un popolo

Quando un carisma incontra un popolo e una cultura avvengono cose che non erano mai state scitte prima. Cosí é successo per il carisma Dehoniano e i Dehoniani in Mozambico.

di  Alessandro Capoferri scj

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Arrivati nel 1947 (sono 75 anni) i primi missionari si misero all’opera iniziando il servizio pastorale del primo annuncio. Nacquero rapidamente le presenze missionarie in varie zone dell’interno della provincia della Zambezia, che da subito si caratterizzarono per un’attenzione alla situazione del popolo. Accanto alle chiese, sorsero le scuole e i dispensari medici, che caratterizzarono la presenza dehoniana in tutte le missioni. Certamente fu ricca la collaborazione di Istituti femminili, che accompagnarono e fornirono personale per il servizio in questi settori di impegno sociale.

Con l’Indipendenza (1975) e il clima “rivoluzionario”, tutte le attività sociali e educative furono assorbite dallo Stato con il processo delle “nazionalizzazioni”.

Per molti anni l’unica possibilità di stare vicino alla gente é stata la pur difficile presenza pastorale, con l’invenzione della dinamica delle “piccole comunità cristiane ministeriali”. E poi arrivò il tempo duro e pericoloso della guerra civile, che terminò nel 1992. Furono anni di presenza sofferta e di discernimento difficile: restare o ritirarsi? Fin dove fu possibile la scelta fu di restare accanto alla gente, che (secondo quanto si disse allora): “ha diritto al Vangelo e a una presenza che sia segno che Dio non abbandona il suo popolo”.

Dopo la fne della guerra, si ripresero alcune attività, che oggi sono realtà di spicco nell’impegno nel campo sociale.

Menziono prima di tutto il recupero della struttura di quella che era chiamata allora “Escola de Artes e Ofícios” e che ora é il Centro Polivalente Leone Dehon (CPLD) in Gurue. Nel corso degli anni si é sviluppata una realtà molteplice e veramente “polivalente”, che comprende: una scuola (Istituto medio tecnico-agricolo), un settore produttivo (falegnameria, meccanica, oggetti artistici, tornitura) che dà impiego e salario a 80 lavoratori; un centro per l’ospitalità di gente di passaggio a Gurue molto ricercato. La presenza della comunità dehoniana che gestisce il Centro ha come fine la formazione tecnico-agricola dei giovani, e l’aiuto ai lavoratori garantendo a tante famiglie il necessario per la loro sussistenza. Si tratta di un impegno che é oggi riconosciuto e ben valutato a livello locale e anche Nazionale.

Sempre a Gurue sta prendendo piede un progetto per la costruzioni di 4 scuole primarie che diano un segnale di qualità al settore educativo locale. Il progetto comprende anche l’impegno all’educazione agricola per le famiglie, un’agricoltura sostenibile e attenta all’ambiente, nella scia della Laudato Sii.

Un altro centro di impegno sociale é a Alto Molocue. Si tratta del Centro Giovanile Pe. Dehon, vocazionato a fornire formazione ai giovani. É stata creata un’associazione con lo stesso nome, che si occupa di varie attività che coinvolgano i giovani per una formazione umana-sociale-politica e con corsi di informatica e lingua inglese, e offrendo una biblioteca ben fornita che dà possibilità a molti studenti di aver accesso a libri, anche in formato digitale. Inoltre é sorta un’iniziativa educativa con un asilo infantile e una scuola primaria, che offrono aiuto e educazione sia a bimbi di famiglie che possono pagare una piccola retta, come a bambini poveri del quartiere.

A Nauela si é creato un piccolo centro per accogliere e accompagnare studenti di famiglie lontane dalla scuola secondaria e bisognosi di un luogo per vivere e poter cosí studiare. Ci sono difficoltà per farlo funzionare come si vorrebbe, ma si tenta di fare il possibile perché resti in piedi e possa servire il bisogno dei giovani di un luogo che li accolga.

A Quelimane, nella casa provinciale, si é sviluppato nel corso degli anni, un impegno che fornisce aiuto a piú di 300 persone ogni mese, grazie all’aiuto e supporto di benefattori. L’attenzione é specialmente data a persone sole e abbandonate, che ricevono ogni mese un piccolo aiuto monetario. Inoltre si sono sviluppati altri progetti: la fabbricazione di carrozzelle per persone con difficoltà motorie; la fornitura di latte maternizzato a mamme in difficoltà; la costruzione di casette in materiale tradizionale per persone senza casa nella città di Quelimane. Aggiungiamo a questo l’impegno a pagare le medicine a molta gente che non avrebbe capacità di acquistare le cure necessarie quando non fornite dall’ospedale.

Ancora possiamo fare menzione dell’impegno nella parrocchia del Buon Pastore in Maputo, specialmente nel quartiere piú periferico della comunità di Maria Ausiliatrice: si aiutano famiglie bisognose con un “pacchetto alimentare” e si é creato un centro di aiuto ai bambini per un appoggio di lezioni extrascolastiche.

A Nampula la parrocchia a noi affidata, San Pietro, ha un’istituzioe educativa, un asilo infantile che presta un servizio a bambini del quartiere e non solo.

Ci sembra di poter dire che dovunque siamo presenti, non manca l’attenzione alla realtà sociale, alle situazioni di poverà materiale, intellettuale e spirituale. Sulla scia di Pe. Dehon i dehoniani in Mozambico fanno il possibile per restare inseriti nella società che é in grande sviluppo e cambia di continuo. Vorremmo cosí realizzare quanto proposto nella Lettera Programmatica del triennio 2021-2023:

“Essere una Provincia di Comunità-Vangelo protagoniste critiche e responsabili al lato degli ultimi;comunità che infondono speranza con l’offerta di opportunià nell’educazione, promozione umana, sviluppo sostenibile; caratterizzate nel suo essere, stare, e agire dallo stle dehoniano di amore, misericordia, e cuore, collocandosi prioritariamente al servzio dei giovani con creativitâ, così come fece il nostro fondatore, che si é donato ai poveri.”

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