14 febbraio 2022
14 feb 2022

“Un lavoro che deve continuare”Il primo giorno - Come la nostra storia ci ispira oggi?

Domenica 13 febbraio si è aperta a Roma la IX conferenza generale il cui tema è “I Dehoniani nell’impegno sociale. Si tratta di una conferenza speciale da diversi punti di vista: per il tema, la partecipazione, l’uso dei mezzi di comunicazione.

di  Sergio Rotasperti, scj

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Dopo un lungo processo di preparazione durato quasi cinque anni, finalmente si è potuta realizzare la IX Conferenza generale il cui tema è l’impegno dei dehoniani nel sociale. Diverse ragioni hanno costretto il rinvio di questo importante appuntamento della Congregazione segnato, naturalmente, dalla pandemia ancora in corso. E proprio a causa di essa, è presente solo una piccola rappresentanza dei confratelli provenienti da varie parti del mondo. Nonostante ciò e grazie ai mezzi di comunicazione con dirette live, già in questo primo giorno si è registrata un’alta partecipazione e positiva interazione da varie parti del mondo.

Dehon e lo scetticismo di Blancal

Come la nostra storia ci ispira oggi? Questa è stata la domanda che ha caratterizzato i lavori assembleari e di gruppo. Si è trattato di compiere oggi un tuffo nella storia per comprendere le ragioni che hanno portato P. Dehon all’impegno sociale: un dato incontestabile e ben documentabile. Il suo impegno sociale non è stato un affare personale, ma si è avvalso della collaborazione di diverse persone e al servizio della Chiesa.

Tuttavia, proprio nei primi dehoniani egli incontrò forti resistenze, in particolare da p. Blancal, giungendo ad essere quasi bollato come traditore del vero culto al Sacro Cuore.  Questa sorta di scetticismo (“blancalismo”) sembra purtroppo non del tutto superata all’interno della Congregazione.

La svolta della Conferenza generale

La giornata di oggi si è svolta con molte suggestioni, come una tempesta di idee (brainstorming), senza tuttavia realmente rispondere alla domanda sul “come” la nostra storia ispira l’impegno sociale. La percezione generale è senza dubbio positiva sul ritenere l’impegno sociale un punto di non ritorno per la Congregazione. Nei giorni prossimi i partecipanti chiariranno forse meglio alcune questioni poste sul tavolo oggi: il rapporto tra progetti comunitari e progetti personali, la modalità di collaborazione con i laici, l’essere reinterpreti della dottrina sociale della Chiesa, la formazione.

Si è cercato di ricontestualizzare e dare un nome preciso all’impegno sociale oggi: sfida ecologica e tecnologica, prossimità con gli esclusi e gli emarginati, sostegno delle minoranze, dei profughi e immigrati, impegno nella giustizia sociale, istruzione. Ma capiremo meglio nei prossimi giorni.

Nel messaggio di apertura alla Conferenza p. Carlos Luis Suárez Codorniú, Superiore Generale cosi ha affermato: “Quando il nostro fondatore, il Venerabile P. Dehon, ha affrontato la società del suo tempo, in comunione con la Chiesa che amava, di fronte a ciò che vedeva come un allontanamento dalla volontà di Dio, non si è lasciato trasportare da un catastrofismo scoraggiante. Attraverso il dono della sua fede, attraverso la sua attenta intimità con il Signore e la sua passione per il suo Regno, attraverso il suo anticonformismo e la sua perenne inquietudine, è rimasto certo che il mondo davanti a lui non era fuori dal Cuore di Dio”.

“Un lavoro che deve continuare” È quanto lo stesso p. Dehon si augurava davanti all’elogio di papa Leone XIII che lo considerava fedele interprete delle sue encicliche sociale (Souvenir 48). Una sfida e un appello.

 

🇮🇩 “Pekerjaan yang harus dilanjutkan”

🇵🇱 “Dzieło, które musi być podtrzymywane”

 

Immagini e video: FacebookInstagramYouTube

 

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