16 aprile 2018
16 apr 2018

I formatori dehoniani si incontrano a Roma

di  Radosław Warenda, scj

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Rett 8

Dal 16 al 20 aprile si svolge a Roma l’incontro dei formatori dehoniani, cioè di coloro che sono, in pratica, i primi responsabili nella guida dei giovani dehoniani. L’attenzione al loro servizio è una delle priorità del governo generale. P. Léopold Mfouakouet SCJ, consigliere generale responsabile della formazione, presenta le linee guida del raduno.

Rett 3

Nella luce della situazione attuale dell’amministrazione generale dopo la nomina a vescovo di p. Heiner, qual è il senso più profondo dell’incontro di questo tipo?

Lo facciamo non soltanto perché era già programmato nel Programma dell’Amministrazione generale 2015-2021 – la nomina a vescovo di p. Heiner non deve fermare l’andare avanti della Congregazione – ma soprattutto perché si tratta di un campo che costituisce la priorità delle priorità della Congregazione, particolarmente in un anno per di più dedicato all’attenzione ai giovani…, quali sono anche i nostri formandi.

Rett 2

Quali sono secondo te le difficoltà più grandi da affrontare nella formazione?

Le difficoltà più grandi da affrontare in questo settore sono soprattutto quelle di trovare i formatori, prepararli e convincere le Entità che conviene che dopo questa preparazione essi lavorino in questo campo, piuttosto che lavorare in un altro settore.

L’altra difficoltà è quella di saper ben discernere quali possono essere i confratelli più adatti a cui far intraprendere il percorso di preparazione alla formazione.

Questa difficoltà riguardo il buon discernimento è presente anche nelle case di formazione, a livello del rapporto tra i formatori e i formandi, nell’accompagnamento personalizzato al quale ci richiama il numero 56 della Ratio Formationis Generalis.

Rett 7

La collaborazione internazionale ed interculturale sarà uno dei temi su cui riflettere durante l’incontro. Come la vedi tale collaborazione e quali sono le ragioni per promuoverla?

La collaborazione internazionale ed interculturale mi sembra essere il modo più adeguato di essere presente in un mondo sempre più globalizzato, ma che suscita anche il racchiudersi dei gruppi culturali su sé stessi. È il migliore modo di dare spessore alla formazione al Sint unum che ci caratterizza.

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Sono passati 3 anni dalla presentazione della Lettera Programmatica dell’amministrazione generale; in che misura sono state accolte le proposte per la formazione?

Dal programma dell’amministrazione generale l’azione più scelta dalle Entità per i loro progetti è stata: “sviluppare la formazione all’internazionalità e all’interculturalità, creando e rafforzando gli scolasticati, mediante lo scambio di studenti”.

Le entità dehoniane erano molto favorevoli anche per la proposta che i nostri formandi parlino una seconda lingua almeno al livello di B1. È stata ben accolta l’idea che l’inglese sia la lingua della comunicazione e che si favorisca la conoscenza del francese per l’accesso alle fonti dehoniane. Se questa azione venisse messa in pratica, sarebbe già un gran passo avanti nella via della cosiddetta interculturalità.

Cosa ci si aspetta dopo questo incontro?Rett 6

Dopo questo incontro, ci aspettiamo una presa di coscienza condivisa delle sfide della formazione durante e nella formazione iniziale, quale è il tema generale dell’incontro. Verrà materializzata in una “Sintesi finale – Proposte, azioni, realizzazione” secondo i tre livelli: dell’Amministrazione generale, delle Aree geo-culturali e delle singole Entità.

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