12 ottobre 2021
12 ott 2021

Le Edizioni Dehoniane chiudono

Dopo 60 anni le Edizioni dehoniane di Bologna (Italia) chiudono

di  Lorenzo Prezzi
Settimananews

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Nell’immediato la decisione colpisce i nostri 25 dipendenti e le loro famiglie a cui non abbiamo potuto venire incontro come speravamo, anche per alcune rigidità riscontrate. Interessa alcune migliaia di autori, di cui non riusciremo più a pubblicare il frutto della loro fatica e del loro ingegno. Ferisce i numerosi abbonati alle nostre riviste, la loro fedeltà e il loro diritto di essere informati e formati.

Ci è costato molto

È una conclusione dolorosa per noi religiosi. Il sostegno costante e gli investimenti fatti non hanno impedito una conclusione che avremmo desiderato essere diversa. Senza cancellare gli errori compiuti, abbiamo cercato di ovviare alla crisi del 2011-2016 con alcune decisioni severe: controllo dei costi, chiusura di alcune riviste, riduzione del personale (pensionamenti, prepensionamenti, dislocazioni diverse), passando da una sessantina di dipendenti al numero attuale. Abbiamo ceduto e liquidato alcune aziende collaterali (Data Service Center che offriva i servizi informativi, Dehoniana libri incaricata della promozione e della distribuzione).

Abbiamo anche cercato un rilancio. Con l’avvio di nuove collane e la ricerca di nuovi autori; con il lancio nel 2016 del sito Settimananews.it e l’acquisizione nel 2017 dello storico marchio Marietti 1820; con l’investimento sul mercato digitale, sulla comunicazione, sui nuovi media. Ma negli ultimi anni il mercato librario, in particolare quello religioso, ha conosciuto perdite sempre più significative. Sono scomparse il 40% delle librerie cattoliche e la pandemia del Covid-19 con tutte le sue conseguenze ha fatto il resto.

La ricerca di un partner per ridare fiato all’azienda, l’ipotesi di accorpamenti con altri protagonisti del libro religioso e, infine, la disponibilità alla vendita in più direzioni non hanno portato ai risultati sperati. Dopo un paio d’anni è così maturata la decisione di chiudere. Sappiamo che essa intacca l’immagine e il servizio della nostra provincia religiosa, rappresenta una perdita nella teologia e nella pastorale della nostra Chiesa italiana e costituisce un vulnus nella cultura del nostro paese. Ma non abbiamo trovato altra soluzione.

Ottomila titoli

L’editrice ha pubblicato i primi volumi nel 1962. Nell’arco di questi sessant’anni ha messo a disposizione dei lettori 8.400 titoli, con alcuni milioni di libri venduti, coltivando i settori della Bibbia, teologia, catechesi, pastorale, spiritualità, scolastico e una ventina di riviste. 55 le collane (EDB e Marietti 1820).

La prima stagione, quella delle origini, ha fatto fruttificare grandi intuizioni, come la Bibbia di Gerusalemme, gli Enchiridion Vaticanum, i manuali di teologia. Nella seconda sono cresciuti gli apporti dei biblisti (come Ravasi, Gargano, Barbaglio, Fausti, Grilli) e dei teologi italiani. Praticamente tutte le generazioni dei teologi del post-concilio hanno pubblicato anche con il nostro marchio. Si è allargata l’offerta degli Enchiridion (CEI, Oecumenicum, encicliche ecc.) e si è intensificata la pubblicazione di grandi opere, come il Denzinger, il Commento al Codice di diritto canonico, il Conciliorum Oecumenicorum Decreta, il Dizionario dei concetti biblici del NT, la Concordanza pastorale della Bibbia.

Negli ultimi lustri si sono aperte nuove collane e ricercati nuovi filoni tematici, aprendosi alla cultura laica e alle figure che sostengono l’immaginario dell’Occidente moderno. Sono stati fidelizzati autori di riferimento a livello teologico (Christoph Theobald), biblico (Daniel Marguerat, Benoit Standaert, André Wénin) e divulgativo. Si è ripensata la manualistica per gli ISSR; è stato aperto e rafforzato il settore dell’editoria elettronica (con oltre 800 e-book pubblicati in pochi anni). Sono stati alimentati la comunicazione e il marketing digitale.

Il Concilio, grazia e faro

Nulla sarebbe stato possibile senza la grazia del Vaticano II e il suo ritorno alla Scrittura e alle fonti. Il nuovo sguardo sulla celebrazione liturgica, sulla storia di tutti, sull’esercizio della libertà, sulla centralità della coscienza credente, sull’apertura ecumenica e sulla riscoperta delle radici ebraiche hanno guidato il nostro lavoro e quello dei nostri collaboratori.

Se la teologia è la Chiesa che pensa, anche la strumentazione pastorale non è solo sminuzzamento e divulgazione, né puro adeguamento, ma luogo sorgivo di domande e suggestioni da parte del popolo santo di Dio. Allo stesso modo, il contributo informativo delle riviste è stato ispirato all’attenzione al formarsi della tradizione secondo l’impulso del carisma dehoniano.

Continueremo a servire l’opinione pubblica ecclesiale con Settimananews e iniziative similari, eventualmente collocando elementi del nostro patrimonio, là dove possa rifiorire. L’amore per il libro e la lettura «è proprio di colui che se ne sta seduto alla sera nella sua stanza, mentre intorno è silenzio… ed ecco che, improvvisamente, i libri presenti nella stanza diventano per lui come esseri viventi. Singolarmente viventi. Oggetti piccoli, eppure pieni di mondo. Che stanno lì senza muoversi e senza far rumore, e tuttavia pronti in ogni momento ad aprire le proprie pagine e a cominciare un dialogo che racconta il passato, che rimanda al futuro o che invoca l’eternità, e tanto più inesauribile quanto più ne sa attingere colui che ad essi si avvicina» (Romano Guardini. Elogio del libro).

«Nel suo profondo vidi che s’interna
Legato con amore in un volume,
ciò che per l’universo si quaderna;
sustanze e accidenti e lor costume,
quasi conflati insieme, per tal modo
che ciò ch’i’ dico è un semplice lume» (Dante Alighieri, Paradiso 33, 85-90).

SettimanaNews è una piattaforma online che offre una informazione religiosa nel contesto del confronto culturale e storico-civile. Essa eredita la rivista cartacea Settimana (1946-2015) che si è distinta per la sua attenzione pastorale.
La proprietà del sito è della Provincia religiosa Italia Settentrionale dei dehoniani.

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