Padre Bernardo Aquilino Longo missionario e martire: un’inchiesta suppletiva

La Postulazione generale dehoniana avvia una inchiesta supplettiva sul martirio del dehoniano p. Bernando Longo. “Accettiamo la morte - scriveva p. Longo - come atto d’amore per la salvezza di questa gente e dei pigmei.”

di  Ramón Domínguez Fraile, SCJ

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Il Servo di Dio padre Bernardo Aquilino Longo è un sacerdote dehoniano di origine padovana e missionario in Congo. Egli nasce a Pieve di Curtarolo (Padova – Italia) nel 1907, entra nella Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù e viene ordinato sacerdote nel 1936. Due anni dopo arriva nell’Alto Congo, in una regione che definisce come “patria dei Walesse, dei pigmei e degli elefanti”. A partire dal 1950, lavora a Nduye, che diverrà la sua missione, il suo amore, il suo martirio. Missionario dal cuore generoso e dinamico, povero tra i poveri, moltiplica iniziative a sostegno dell’evangelizzazione e per la promozione umana e spirituale della gente. Nel vortice della rivoluzione congolese, decide di rimanere tra il “suo gregge”. Circondato dai guerriglieri ribelli Simba, ispirati alla dottrina maoista e animati da odio antireligioso e anti-ecclesiale, dice: “Accettiamo la morte come atto d’amore, per la salvezza di questa gente e dei pigmei”. Colpito al petto da una lancia, muore alle porte di Mambasa il 3 novembre 1964.

La Postulazione generale dehoniana ha voluto che la Causa del Servo di Dio, padre Bernardo Aquilino Longo, possa procedere per viam martyrii. Per questo, il percorso viene ripreso ora con l’avvio di un’inchiesta suppletiva, ottenuta dal postulatore della congregazione dei Dehoniani, padre Ramón Domínguez Fraile, per ampliare l’eroicità delle virtù anche “al martirio in odio alla fede”.

Lo scopo della suddetta Inchiesta sarà quello di raccogliere nuove prove comprovanti il presunto martirio del Servo di Dio all’interno del complesso contesto storico, sociale, politico e religioso nel quale è maturato. In particolare, durante tale Inchiesta, occorrerà procedere all’escussione di testi de visu, se ancora viventi, e di testi de auditu, come anche alla raccolta di testimonianze storiche e di eventuale altra documentazione specifica inerente il contesto storico in cui si è verificato il presunto martirio.

L’istruzione dell’Inchiesta diocesana suppletiva sul martirio avvererà nella Diocesi di Padova e concretamente la Prima Sessione, presieduta dal vescovo di questa città, mons. Claudio Cipolla, si è realizzata il 7 dicembre 2022 a Curtarolo, paese dove il Servo di Dio è nato e ha vissuto i suoi primi anni di vita.

Durante l’apertura dell’inchiesta diocesana suppletiva si è insediato il tribunale che sarà composto da: mons. Antonio Oriente, delegato del vescovo; mons. Tiziano Vanzetto, promotore di giustizia, e mons. Nicola Tonello, notaio. Il tribunale avrà il compito di ascoltare numerosi testimoni e valutare gli esiti del lavoro svolto dalla commissione storica.

Durante la prima sessione si è tenuto un momento di preghiera, l’insediamento con il giuramento dei componenti il tribunale, la lettura di un breve profilo del Servo di Dio, padre Bernardo Aquilino Longo e delle motivazioni che hanno portato a questa inchiesta suppletiva.

Ci aiuti nel cammino di Chiesa padre Bernardo Aquilino Longo, missionario-martire dal cuore generoso.

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