Ieri, p. Paulus Sugino scj, ha affermato che la chiamata missionaria è una parte vitale dell’identità dehoniana. Tuttavia, è una chiamata che richiede risorse. Come può la Congregazione rispondere al meglio alle sue necessità finanziarie in tutto il mondo?
Nella mattinata di mercoledì, p. Luca Zottoli scj, economo generale, ha introdotto una serie di direttive per gli aiuti internazionali all’interno della congregazione.
“La generosità e l’aiuto reciproco sono una forma visibile del nostro Sint Unum”, afferma il documento nelle sue prime righe. Un Fondo Generale di Aiuto era stato stabilito dal Capitolo Generale del 1985. Da allora diversi aggiustamenti sono stati fatti allo Statuto del Fondo. Il Capitolo Generale del 2009 ha approvato la proposta dell’1%, che stabiliva che ogni entità devolvesse l’1% delle sue risorse finanziarie al Fondo Generale di Aiuto.
Le “Direttive di aiuto interno nella Congregazione” sono state sviluppate dall’ufficio dell’economato generale per sistematizzare il supporto e l’uso del Fondo di Aiuto Generale e per sviluppare criteri per la distribuzione del denaro.
La trasparenza e la buona comunicazione sono vitali per la condivisione dei fondi. Alcune entità inviano soldi tramite l’ufficio dell’Economato Generale. Altre preferiscono una collaborazione diretta, in cui i fondi sono erogati direttamente da una entità ad un’altra. Questa seconda modalità è accettabile, afferma p. Luca, a patto che l’ufficio dell’Economato Generale venga sempre informato.
Una buona comunicazione garantisce che le necessità di tutte le entità vengano soddisfatte il più equamente possibile.
I delegati capitolari hanno discusso sulle Direttive di Aiuto interno della Congregazione, e la maggior parte di loro sono a favore di tali direttive, ma è necessaria una maggiore chiarezza. Ci sono questioni riguardo il concetto “dell’1% delle risorse finanziarie disponibili”. A cosa si riferisce? Disponibilità di contante? L’1% del valore di tutte le risorse di un’entità, compreso lo stato reale?
Anche nel documento c’è una proposta per l’istituzione di un ufficio generale di raccolta fondi diretto da un dehoniano in collaborazione con uno specialista del settore. La supervisione di tale ufficio sarebbe sotto la responsabilità dell’Economato generale.
Comunicazioni
P. Radek Warenda scj, direttore generale delle comunicazioni, ha parlato del lavoro del nuovo ufficio per le comunicazioni. Ha sottolineato che l’ufficio è in servizio presso la Curia generale. Il precedente governo generale ha sviluppato il nuovo Mission Statement della Congregazione: “Open Heart and Mind”. Tale ufficio ha quindi il compito di farlo conoscere. Condiviso su magliette, tazze, block notes, banner, siti Web e altri oggetti, il logo ” Open Heart and Mind ” è ora presente in tutta la congregazione.
Il logo del Mission Statement mostra come una semplice immagine può far venire alla mente in maniera veloce l’organizzazione a cui si riferisce. Ma un logo è solo uno dei pezzi che fanno parte della Visual Identity.
La croce dehoniana è ampiamente conosciuta in tutta la comunità. Nonostante questo, non esiste un’immagine visiva ufficiale della congregazione. Nessun logo ufficiale. Dopo aver fatto ricerche negli Archivi generali, è stato scoperto che non esiste nemmeno un sigillo ufficiale per la congregazione.
Il Visual Identity include tutto, dai loghi ai caratteri tipografici, ai colori, agli slogan. In un attimo trasmettono l’identità di un’organizzazione. P. Radek ha presentato i primi passi dell’Ufficio Comunicazione nella creazione di un possibile Visual Identity per la congregazione. Altri progetti significativi dell’ufficio comprendono un nuovo sito Web con una sezione dedicata ai membri di più facile utilizzo.
I delegati hanno affermato di aver apprezzato il lavoro dell’Ufficio delle Comunicazioni. Molti sono favorevoli che si continui a lavorare nella creazione del Visual Identity, ma alcuni fanno notare che l’uso del termine “Dehoniani” è una grande sfida come nome comune della Congregazione, soprattutto in quelle entità in cui essa è conosciuta con termini differenti.
“È importante che ci sia un senso di unità nella Congregazione senza che ci sia necessariamente una uniformità”, ha detto uno dei delegati.
Aggiornamenti da Roma
Nel pomeriggio i partecipanti al capitolo hanno ascoltato da p. José Zeferino Policarpo scj, informazione riguardanti il corso per formatori che inizierà il prossimo mese di ottobre. Si concluderà con un pellegrinaggio in Terra Santa la prossima estate; il viaggio sarò aperto anche ai dehoniani che non hanno partecipato al corso di formazione. P. Bruno Pilati scj, superiore di Roma II, ha parlato delle sfide della comunità, ma anche di come questa comunità possa essere un’ottima esperienza di vita comunitaria internazionale.
P. Carlos Enrique Caamaño Martín scj, ha parlato della necessità di rivedere le strutture organizzative della Congregazione. Le piccole entità potrebbero essere accorpate? Come possono essere meglio accompagnati i giovani distretti in crescita per aiutarli nel loro sviluppo? Inoltre, come dovrebbe la Congregazione accompagnare i suoi membri anziani, le sue entità anziane?
Nell’ultima sessione del giorno i delegati hanno esaminato una bozza del messaggio finale. Questo messaggio sarà completato venerdì, nell’ultimo giorno del Capitolo Generale.