04 dicembre 2015
04 dic 2015

II Domenica di Avvento

di  Rinaldo Paganelli,scj

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Baruc 5,1-9 I bambini saranno portati in braccio

Tutto quanto accade è opera di Dio ed è di Dio. Gerusalemme non ha iniziativa od azione. Sullo sfondoci sono le genti che si devono meravigliare per questa bellezza che Dio introduce nella storia. Poi c’è l’invito a “risorgere”: invito pasquale, opera che Dio compie in Gerusalemme, la estrae dalla morte alla vita. Infine “i figli radunati” sono piccoli, portati in braccio e condotti a Gerusalemme. E’ una immagine di grande tenerezza con questa caratteristica nuova di un popolo di piccoli. Anche le selve, con la loro ombra, aiutano il viaggio; tutto il creato partecipa e tutto diventa vera pace e letizia.

Gs 1,14: Le vostre mogli, i vostri bambini e il vostro bestiame staranno nella terra che Mosè vi ha assegnato al di là del Giordano;

1Cor 14,20:Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi. Quanto a malizia, siate bambini, ma quanto a giudizi, comportatevi da uomini maturi.

Filippesi 1,4-6.8-11 Prego per voi

Il saluto dell’Apostolo conferma e rinnova il dono che attraverso di lui Dio ha fatto ai “santi” di Filippi: la “grazia”, cioè appunto il dono di Dio, e la “pace” che definisce efficacemente la realtà e la qualità del dono: pace tra Dio e l’umanità, pace che è Gesù stesso, pace che è l’amore che unisce tra loro i credenti. Pace del cuore.La vita cristiana, non è semplicemente uno “stato”. E’ una storia in svolgimento. E’ fondamentalmente lo svolgersi  in ognuno di noi dell’ “opera buona” di Dio. Visita divina che incessantemente, attraverso ogni vicenda della vita, dona la pace e attende la nostra risposta. Tale opera di Dio si compirà, nel giorno del glorioso ritorno di Cristo Gesù.

Nm 10,31: Non ci abbandonare, ti prego, poiché tu conosci i luoghi dove accamparci nel deserto e sarai per noi come gli occhi.

Gv 17,9: Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato.

Luca 3,1-6 Preparate la via al Signore

La preoccupazione di Luca è quella di mostrarci che l’intervento divino non è “fuori” ma “dentro” la storia, sede del dominio dell’umanità e quindi l’arbitro del suo destino. Il Dio d’Israele, il Padre di Gesù, entra nella storia, “si compromette” con essa. Si potrebbe pensare che quasi vi si contamina. La Parola di Dio non visita quelle strutture dominanti della storia umana, ma si rende presente a “Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto”. Giovanni viene investito da quella Parola, che da quel momento lo governa e lo guida. Giovanni ubbidisce alla Parola viva che lo guida. Questa “predicazione” è un “annuncio”, che genera ed esige anche una conversione morale, un “agire di conseguenza”, un preparare per accogliere l’evento del Signore.

Os 14,3:Preparate le parole da dire e tornate al Signore; ditegli: “Togli ogni iniquità, accetta ciò che è bene.

Mc 14,15: Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi.

 

Per il confronto personale o in gruppo

 

–          Senti che quanto accade in te è opera del Signore?

–          Come valuti la tua vita cristiana?

–          Quale via stai preparando in questo tempo?

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