15 aprile 2016
15 apr 2016

P. Dehon sul matrimonio…

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La promulgazione della Esortazione apostolica “Amoris laetitia” che Papa Francesco ha scritto “sull’amore nella famiglia” ci ha indotto a porci una domanda: Come la pensava padre Dehon sulla famiglia? Pur consapevoli che di certo non è il sistema più adatto per una ricerca seria e approfondita, possiamo comunque provare a sodisfare la nostra inserendo la parola “famille” nel motore di ricerca del sito dehondocs. Vedremo subito apparire 2606 ricorrenze: 336 in OSP; 400 in OSC; 536 in NQT; 275 in NHV; 146 nei suoi libri di viaggi; 617 nei suoi articoli; 264 negli inediti e 14 in altri testi.

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Abbiamo davanti un cantiere ampio da esaminare: concetto di origine, senso, importanza, ideale da raggiungere, trascendenza personale e sociale della famiglia, ecc. Oggi vogliamo presentare soltanto le omilie (‘discours de mariage’ e ‘allocutions pour un mariage’) che p. Dehon ha predicato nelle occasioni di celebrazione del sacramento del matrimonio.

Sono 19 i documenti che abbiamo preso in considerazione (per facilitare la ricerca si può vedere l’elenco alla fine). Ma non siamo stati i primi a raccogliere questi testi. Nel 1999, l’Associazione Laicale Famiglie Agape (ALFA), dell’area ‘Laici Dehoniani’, pubblica questi testi sotto il titolo “Padre Dehon e la Famiglia: Discorsi di matrimonio”. È quello che trovate in allegato.

Secondo le annotazioni critiche fornite dall’edizione digitale, eccetto nel caso dell’Avvocato Tommaso Gasparri, fratello del padre Ottavio Gasparri, due sono i motivi per i quali p. Dehon predica in occasione di nozze: nel caso di parenti o di un antico allievo del San Giovanni.

La lettura di questi testi ci offre una visione del Dehon pratica e sintetica di tanti aspetti della sua personalità e del suo pensiero. Con un linguaggio molto accessibile, fa una sintesi della dottrina cattolica sul matrimonio. Dio che dall’inizio ha stabilito il matrimonio, lo rinnova, per mezzo dell’azione dello Spirito Santo nella Chiesa, attraverso Gesù Cristo diventato amico, fratello e sposo dei contraenti. A volte prende icone bibliche per far progredire le sue riflessioni, altre approfondisce il significato della benedizione nuziale o i riti (sia attuali che antichi) della celebrazione liturgica; offre anche repertori di consigli pratici ai novelli sposi o prende simboli come i cicli delle stagioni o un lungo viaggio.

Salta all’occhio come Dehon riciclava omelie antiche, correggendo, enfatizzando, recuperando materiali dall’una e dall’altra. Un studio sinottico sarà interessante per vedere l’evoluzione delle sue preoccupazioni e dunque del suo pensiero. Nelle sue omelie troviamo uno schema più o meno regolare: 1. esposizione dottrinale sul sacramento; 2. ruolo del sacerdote; 3. parole rivolte allo sposo; 4. Parole rivolte alla sposa; 5. parole rivolte a entrambi come nuova unità; 6. il valore e la responsabilità riguardo ai figli; 7. un riferimento ai fondamenti del nuovo focolare: preghiera, santificazione della domenica, lavoro, funzione del proprio parroco come guida e consigliere; 8. non manca quasi mai un riferimento di ringraziamento ed elogio al lavoro fatto dalle rispettive famiglie dei fidanzati.

Il riferimento biblico è senz’altro quello delle nozze di Cana (Gv 2), sulle quale fa esegesi curiose e talvolta suggerenti, e a livello di contenuto e concretezza la lettera agli Efesini nel capitolo 5. Usa anche la situazione originale in paradiso descritta dalla Genesi, insieme alle grandi icone bibliche di sposati. Tra l’altro non sono poche le volte che fa anche riferimento alla vicenda dei Maccabei e la sua difesa della purezza di una vita secondo la legge di Dio. È qui che appare l’urgenza di un’autentica testimonianza, di un modo diverso di essere del matrimonio: quello cristiano, in un’epoca con bisogno di verità, di una fruttifera ragione per fare le cose. Il matrimonio cristiano diventa in sé un modo di apostolato. È qui che si percepisce la forte carica ‘tradizionale’ del pensiero di Dehon. Tradizione nel senso della trasmissione delle verità date in passato (il cui simbolo è soprattutto il costante valore dato alle famiglie dei contraenti) che garantisce la continuità, sia dell’essere umano, sia della fede e della patria. Su questo fondamento troviamo il Dehon che ci offre il suo pensiero politico/sociale fortemente radicato in un concetto di famiglia che, partendo dal fatto di essere immagine di Dio, rispecchia una visione della patria come “famiglia di famiglie”. Così, tradizione della fede, preghiera, abitudini cristiane, lavoro costante, educazione dei figli, sono elementi in grado di garantire un futuro per la Chiesa e per la Francia.

Finalmente, da questo insieme emergono qua e là tre grandi valori, promesse o frutti dell’unione matrimoniale cristiana:

– la pace, nella vita e nel cuore delle due persone che si sposano, fonte di stabilità per il presente e forza davanti alle varianti (godimento/sofferenza) della vita;

– la tenerezza, anzitutto e sempre; sono poche le occasioni che non appare una allusione a questo valore che Dehon vincola con il suo approccio a Dio attraverso il Sacro Cuore;

– la fiducia, come cintura che consente lo sguardo verso il futuro senza timore.

E perché? Lo dice con forza: Dio non si disinteressa del bene dei suoi figli. È la convinzione di base, la fede profonda, di un Dio che è misericordia, che è padre, che è vita e fonte di più vita, che è in se stesso rapporto, comunione intima, famiglia. Il Dio in cui si sposano i credenti in Cristo, vita divina delle quale diventano riflesso.

 


 

Le omelie vengono ordinate in ordine cronologico, in tondo quando sono matrimoni di familiari (il segno * indica chi era il parente di Dehon), in corsivo per gli antichi allievi, e con un + nel caso speciale del fratello di p. Gasparri:

1. matrimonio Alcide Lenain – Fanny Dehon* (4 settembre 1869): DIS 9050008

2. matrimonio Lussigny – Penant* (2 ottobre 1871): DIS 9050015

3. matrimonio Foucamprez*- Carlier (17 luglio 1876): DIS 9050149

4. matrimonio Amélie Dehon*- Paul Guérin (3 giugno 1889): DIS 9050093

5. matrimonio di Damey (3 novembre 1891): DIS 9050095

6. matrimonio di Jean Lecot (1892?): DIS 9050097

7. matrimonio Penant* – Viéville (28 settembre 1892): DIS 9050098

8. matrimonio di Alcide Venet (6 dicembre 1893): DIS 9050100

9. matrimonio di Taccoen (3 ottobre 1895): DIS 9050103

10. matrimonio di Douche (18 ottobre 1895): DIS 9050104

11. matrimonio di Gaston Née* (10 dicembre 1895): DIS 9050105

12. matrimonio Marthe Dehon* – Comte de Bourboulon (15 aprile 1899): DIS 9050106

13. matrimonio Monsieur et Madame René Penant* (25 maggio 1909): DIS 9050108

14. matrimonio Tommaso Gasparri (29 gennaio 1912): DIS 9050109

15. matrimonio Paul Penant* – Marguerite Rondaux (22 aprile 1914): DIS 9050110

16. matrimonio di René Alliot (senza data): DIS 9050001

17. matrimonio Venet – Loyaux (senza data): DIS 9050002

18. matrimonio di Léon Carlier (senza data): DIS 9050094

19. matrimonio di Jupin (senza data): DIS 9050003

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