11 maggio 2016
11 mag 2016

Passione educativa in Dehon

di  Rinaldo Paganelli, scj

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Una iniziativa del consiglio generale

Il consiglio generale ha introdotto, tra i suoi impegni e compiti, un’ora di formazione settimanale. A turno i membri della curia, insieme alla presenza di qualche esperto, affronteranno un tema legato ai quattro settori, formazione, missione, spiritualità, evangelizzazione, che accompagnano il cammino della Congregazione in questi sei anni.

Ha dato l’esempio il p. generale, ed ha aperto questo nuovo percorso proponendo una riflessione su: “Leone Dehon come educatore”. È stato messo un luce il significato politico dell’insegnamento superiore, le implicanze sociali ed ecclesiali, il perché del coinvolgimento dei giovani.

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Il significato del collegio San Giovanni

È interessante notare che la nascita e la crescita della Congregazione avviene all’ombra di una scuola. Già si vedono in luce quelle che saranno le linee della spiritualità dei dehoniani. P. Dehon si è fatto da subito convinto che per conseguire la salvezza della società umana occorre preparare dei moltiplicatori (apostoli) con un’impronta cristiana. Ha inteso, inoltre, contrastare con la formazione le opinioni ostili a tutti i progetti sociali della chiesa. Impresa non facile, perché il rapporto fra stato e chiesa si era profondamente deteriorato.

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I discorsi come apologia politica

I discorsi di fine anno al Collegio san Giovanni esprimono la passione di p. Dehon per la realizzazione di una nuova realtà sociale. Tutti i discorsi sono stati raccolti nel volume IV di “Oeuvres Sociales”, e occupano 130 pagine. Lui stesso scrive: “Queste pagine sono una esposizione di principi. Sono simultaneamente un’apologia”. Ha voluto questa pubblicazione perché riteneva che le questioni relative all’insegnamento erano più che mai all’ordine del giorno. Voleva raggiungere i giovani perché portassero i valori del Vangelo, e in modo convito afferma: “Senza questa azione la chiesa rischia di non poter più realizzare il suo progetto”.

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Due elementi importanti si ricavano dall’incontro con questa attenzione: p. Dehon apprezza profondamente la libertà dell’insegnamento cattolico garantito dallo stato; quando parla di migliorare la situazione sociale, ha in mente che l’educazione è il mezzo migliore per rafforzare i giovani, perché incontrino in se stessi la forza per uscire dalla miseria e dalla povertà. Attenzioni che rimangono importanti e attuali in tanti paesi nei quali operiamo.

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