12 settembre 2017
12 set 2017

Il volontariato in pratica

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Daniela, Elena, Silva e Celina (3 italiane e una tedesca), sono delle ragazze come tante altre, ma che quest’anno hanno deciso di trascorrere in maniera un po’ diversa le loro vacanze estive e ci hanno raccontato la loro esperienza, che ora vogliamo condividere con voi.

L’idea è nata dalla voglia di trascorrere un po’ del loro tempo dedicandolo alla conoscenza di un Paese e una cultura diverse da quelle in cui sono abituate a vivere, e impegnandosi in un servizio in terra di missione.

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Per queste 4 ragazze niente musei famosi, niente spiagge chiassose di giovani e famiglie, niente discoteche di Ibiza o Rimini. Quest’anno si va a fare un’esperienza missionaria, dedicando un po’ del proprio tempo agli altri, a chi è meno fortunato di noi, a chi vive in situazioni difficili e disagiate. E così si sono ritrovare a condividere insieme un’avventura nuova e sono partite, non per un viaggio qualsiasi, ma per “il viaggio della condivisione”. La condivisione del loro tempo con altre persone, la condivisione delle loro emozioni con le emozioni di gente che vive diversamente da noi, in un contesto culturale e sociale che è difficile da capire se non si è disposti a toccarlo con mano.

È stato scelto il Mozambico, dove, grazie all’aiuto di p. Elia Ciscato, missionario già da 50 anni presente in quei luoghi, e di altri padri Dehoniani, hanno potuto conoscere e vivere le realtà delle comunità missionarie dehoniana in Alto Molocue.

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Nonostante le difficoltà dovute alle diverse mentalità, sensibilità e difficoltà linguistiche, le 4 ragazze hanno avuto modo di crescere e maturare insieme, rafforzando anche i legami tra di loro e toccando con mano situazioni reali di vita quotidiana, condividendo emozioni, gioie, difficoltà della gente del luogo.

Il tempo dedicato ai molti bambini, le ore trascorse nelle visite alle comunità rurali e alle famiglie, partecipando alla vita quotidiana di quella gente, agli eventi gioiosi, e affrontando le difficoltà, cercando di portare, nel loro piccolo, un aiuto, è stato per Daniela, Elena, Silva e Celina, qualcosa di più di una semplice esperienza diversa dal solito! È stato imparare di nuovo, come se si tornasse bambini, il significato dei piccoli gesti che spesso nella nostra vita di ogni giorno hanno perso di significato, ma che lì, in quei luoghi, hanno ancora il senso di una naturalezza e spontaneità che bisognerebbe riscoprire: il calore percepito nelle persone che le hanno ospitate nel porgere loro un dono al termine della visita, la gioia sul viso di una donna a cui è stato fatto un piccolo regalo per aiutarla nelle difficoltà quotidiane di crescere i suoi piccoli nipotini che hanno perso la madre subito dopo il parto, la vitalità dei bambini che subito hanno accolto le 4 visitatrici coinvolgendole nei loro giochi e attività.

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Le giornate di Daniela, Elena, Silva e Celina sono trascorse condividendo con i dehoniani che le hanno ospitate non solo le attività lavorative che essi svolgono insieme ai bambini, ai giovani e alle famiglie, ma anche i momenti di preghiera e vita comunitaria, inserendosi molto bene in tutti contesti.

Il loro racconto delle esperienze vissute, dalle visite alle varie realtà delle missioni dehoniane in Mozambico, dei centri giovanili, delle scuole di agraria, meccanica e chimica, dei laboratori di falegnameria che danno lavoro alla gente del luogo producendo pregiati manufatti, e delle diverse strutture che si occupano della formazione dei giovani e della gente locale… tutto ciò rispecchia una realtà viva, un entusiasmo che le ha coinvolte totalmente.

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Hanno avuto l’opportunità di assistere anche a momenti festivi locali: un matrimonio, alcuni battesimi, il pellegrinaggio a un santuario dedicato a Nostra Signora Regina del Mondo. E poi le attività quotidiane: le donne che si occupano del bucato e delle stoviglie lungo il fiume, il mercato visitato insieme ai bambini che hanno fatto loro da guida tra i banchi più nascosti, le diverse difficoltà negli spostamenti dovuti ai guasti alle macchine, il confronto, nonostante le difficoltà di comunicazione, con i giovani del luogo della loro stessa età… insomma, un ricco susseguirsi di esperienze ed emozioni nuove.

Un mese intenso, che ha lasciato un segno profondo e che le nostre 4 amiche non dimenticheranno mai.

(Se vuoi leggere il “diario di viaggio” completo scritto da Daniela, Elena, Silva e Celina, clicca qui)

Articolo disponibile in:

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