30 settembre 2020
30 set 2020

Quali iniziative sociali abbiamo avuto come dehoniani in questo periodo di pandemia?

"Il lavoro dei religiosi dehoniani in questa pandemia si è concentrato sulla risposta ai bisogni delle persone che ci circondano, specialmente di coloro che sono più vulnerabili e colpiti dalla pandemia.

di  Félix Blanco, scj

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Le varie entità dei dehoniani in America Latina hanno voluto rispondere alle varie esigenze che sono sorte in questi tempi difficili e naturalmente continuare a rispondere a quelle già esistenti.

“Chi dice che Dio è morto
E’ il momento di uscire e vedere…
se il mondo è un impegno o meno
di un Dio che è ancora sveglio.
Il deserto non è più il suo posto
né in montagna si nasconde;
diciamo, se chiedono dove,
che Dio è, senza sudario,
dove lavora un uomo
e un cuore risponde ad esso”.

Facciamo l’introduzione con questo inno della liturgia delle ore perché nelle nostre mani e nel nostro cuore c’è anche il Cuore di Dio, il Cuore di Gesù che va alla ricerca dei più bisognosi.

Ecuador:  

Nel Distretto dell’Ecuador il nostro lavoro sociale ha riguardato principalmente la fornitura di cibo, medicine, maschere, materiale sanitario e igienico, oltre a test ed esami di vario genere.

A Quito è stata avviata una collaborazione con la Cáritas Diocesana e il Ministero dell’inclusione economica e sociale (MIES) insieme ad altre istituzioni private. Una razione di cibo non deteriorabile è stata distribuita alle famiglie più bisognose della Parrocchia di Santa María de la Argelia. Attualmente vengono messe a disposizione 70 razioni settimanali.

Un’altra azione significativa a questo livello, nata come iniziativa di alcuni laici impegnati nella parrocchia, è il progetto di accompagnamento online “With You”, rivolto a persone che sono sulle soglie della depressione dovuta alla pandemia.

A Bahía de Caráquez abbiamo collaborato con il Comune, grazie alla fabbrica di imballaggi Búfer (che è stata una grande colonna portante nell’opera di ricostruzione del terremoto dell’aprile 2016) e alle donazioni private di parrocchiani e amici del resto del Paese e dell’estero.

Le strutture della Domus Cordis sono state date anche per ospitare il personale di sicurezza e la chiesa parrocchiale del Sacro Cuore è stata un centro di raccolta di cibo per tutta Bahia.

Una menzione speciale merita il lavoro delle mense dei poveri “Padre Dehon” in Finca e della parrocchia “la Merced” a Bellavista. Ogni giorno vengono distribuiti più di 350 pranzi ai bambini e alle famiglie che hanno beneficiato di questo progetto, oltre che ai nuovi utenti. Ogni giorno un membro della famiglia porta via la razione di cibo già preparata.

La Congregazione ha collaborato con il Comune nella creazione di un centro di isolamento per i pazienti affetti da Covid-19, fornendo due macchine per l’ossigeno, materiale sanitario, contenitori per alimenti e coprimaterassi impermeabili.

In breve, il lavoro dei religiosi dehoniani in questa pandemia si è concentrato sulla risposta ai bisogni delle persone che ci circondano, soprattutto di quelle più vulnerabili e colpite dalla malattia. Ci hanno accompagnato pastoralmente e socialmente, con umiltà e semplicità, cercando di essere profeti dell’amore di fronte ai nuovi scarti e servitori della riconciliazione in una società frammentata dalla povertà, dalla corruzione politica e dal crollo delle istituzioni sanitarie.

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