23 settembre 2020
23 set 2020

Un Ministero di servizio

Un Ministero di servizio
"Non è l'esperienza dell'anno pastorale che immaginavo, ma dopo tre mesi di permanenza qui in Mississippi, non avrei potuto fare diversamente". Un'esperienza sociale negli Stati Uniti, al tempo della pandemia.
di  Henry Nguyen
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Dal 1942 le Missioni del Sud del Sacro Cuore (SHSM) sono un apostolato dei Sacerdoti del Sacro Cuore (SCJ) della Provincia degli Stati Uniti d’America in Mississippi. Svolgono un servizio in quattro contee (DeSoto, Marshall, Tate e Tunica) e hanno sei uffici di assistenza sociale per aiutare i richiedenti e le loro famiglie con assistenza di emergenza (cibo, vestiti e servizi), sviluppo di qualifiche, sostegno e molto altro ancora, a favore delle persone che vivono in povertà. A Hernando (una città della contea di DeSoto), i padri lavorano a stretto contatto con una organizzazione chiamata Consiglio interconfessionale sulla povertà (Interfaith Council on Poverty – Interfaith) che aiuta il territorio con cibo e progetti speciali per bambini e anziani.

Gli sportelli dei servizi sociali partecipano alla distribuzione di alimenti, dove i richiedenti possono venire a ritirare cibo per le loro famiglie. Questo servizio aiuta a sostenere le famiglie in generi di prima necessità. Oltre alle dispense alimentari, SHSM ha risposto alle esigenze della comunità ospitando dispense alimentari mobili sparse sul territorio. Ognuna di queste dispense mobili ha aiutato centinaia di famiglie durante questo periodo di COVID-19, isolamento e quarantena. Le Missioni del Sud del Sacro Cuore lavorano a stretto contatto con la Mid-South Food Bank per far sì che ciò avvenga.

Quest’estate, tra SHSM e Interfaith, si è potuto aiutare oltre 200 famiglie, con oltre 500 bambini bisognosi di zaini e materiale scolastico. Sebbene con molte incognite e ansia, l’obiettivo è aiutare i bambini ad essere pronti con i sussidi per questo nuovo semestre di apprendimento che avverrà nelle classi o online o in una situazione ibrida. Tra i tanti progetti ne segnalo due: i cosiddetti cestini del Ringraziamento e l’Angel Tree nel prossimo inverno.

Sia la SHSM che l’Interfaith credono nell’importanza del dare una mano e non nella semplice elemosina.

Testimone dell’amore

Anche se l’Assemblea dehoniana della Provincia degli Stati Uniti del 2020 il cui tema doveva esere “Chiamata in missione”: Disponibilità e adattabilità” è stata annullata all’inizio di quest’anno, ho sentito di poter sperimentare questa chiamata alla missione in termini di disponibilità e adattabilità durante il mio anno pastorale. All’inizio di quest’anno, mentre la pandemia si diffondeva e cominciavano le incertezze, ho dovuto cercare alternative ai miei piani cileni, dovevo essere flessibile e disponibile. Avevo in programma di andare in Cile per imparare lo spagnolo, vivere e lavorare con i miei confratelli della comunità della Provincia cilena, e per servire il popolo cileno per il mio anno pastorale.

Mi è venuto in mente il Mississippi quando ho ricordato la mia prima visita nel 2016. . A quanto pare mi sono preparato a questo ruolo di ministero nel servizio sociale per lo SHSM molto prima ancora di sapere cosa implicasse il ruolo. Avevo bisogno di uscire dalla mia zona di benessere e ciò avviene quando incontro i poveri e le famiglie, ascoltandoli e valutando di volta in volta come e che cosa concretamente possiamo fare per sostenerli. Questa esperienza mi ha anche ricordato quella dello scorso anno quando, come cappellano tirocinante nell’ Ospedale CHRISTUS Santa Rosa a San Antonio, TX, ascoltavo e sostenevo i pazienti e le loro famiglie. Lì ho appreso il valore e il dono della presenza e della disponibilità con ogni persona incontrata.

Nel mio ultimo anno accademico prima della pandemia, ho lavorato in un centro di distribuzione di cibo e in una mensa per i poveri a Milwaukee, dove ho potuto accompagnare le persone durante i loro momenti difficili. Ho imparato a vedere le persone per quello che sono e come sono arrivate. “Con cuore e mente aperti” era la missione che mi ero prefissata mentre portavo avanti la spiritualità dehoniana in tutto ciò che ho servito. Tutte le esperienze che ho descritto sopra, hanno contribuito a formare il ministro che sono oggi.

Recentemente, mi è stata data l’opportunità di fare presentazioni al personale che lavora nel sociale sul carisma, la storia e la spiritualità dei dehoniani. Ci sono molte correlazioni e somiglianze tra i dehoniani e le Missioni del Sud del Sacro Cuore: questo ha aiutato il personale dello SHSM a connettersi alla spiritualità e missione dei dehoniani e ad essere disponibile per tutti coloro che serviamo. Proprio come P. Leo John Dehon è stato colpito dall’ingiustizia della povertà, lo SHSM mira ad aiutare coloro che ne hanno bisogno. Ho voluto ricordare gentilmente al nostro staff che ci sono molte persone là fuori che hanno bisogno del nostro aiuto ed è proprio per questo che siamo qui.

Non è l’esperienza dell’anno pastorale che immaginavo, ma dopo tre mesi di permanenza qui in Mississippi, non avrei potuto fare diversamente. Le interazioni quotidiane che ho con chi è in difficoltà sono a volte impegnative, perché mi pongo domande scomode per valutare veramente la loro situazione. Credo che nel ministero bisogna servire con cura e amore, ma anche, allo stesso tempo, aiutare le persone a progredire e giungere in un situazione migliore ponendo loro anche domande chiare al riguardo. P. Dehon ha scritto nel suo diario: «Vorrei che chi viene da noi, esca poi come persona migliore» e mi sforzo di fare proprio questo nel mio ministero.

Nutro ancora la speranza di andare prima o poi all’estero per la mia esperienza di immersione nella lingua spagnola. Ma in questo periodo, più che mai, ho bisogno di guardare i segni del tempo e rispondere con amore e rimanere attento a tutto ciò che mi circonda.

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